Thursday, January 24, 2013

DESIDERIO




















Lo sguardo assorto
in un volto da bambina.


Salì lungo scale di ferro
e trascinò la sua anima
verso il ramo antico che
sprofondava in alto
fino a scomparire.


Respirò il
sole,
calore,
incommensurabilmente
indistruttibile.

Vita dormiente,
retorica impura.
Ma
pur sempre
esatta,
categorica,
finita.

"Canto la sintonia
del sapore terrestre
immaginando di essere
in cima al sogno
inconsciamente veglio".


Ascolto il silenzio del nulla.

Sorrido osservando la pagina bianca.

Guarisco suonando l'arpa scordata.


"Tempo dissonante...
Divertiti ancora!
Siamo in due a lottare contro la lancetta definitiva."


E così,
evito le linee perfette,
meravigliosamente attratta da
rampe scivolose di scale smussate,
tasti consumati da dita sudate,
pergamene segnate da tinte sbiadite.

Assaggio di vita.

É questo il vero sole:
il nulla finito
il tutto in sospeso
il tutto incompiuto
il nulla raggiunto.

De-si-de-rio:
apro finalmente le porte di velluto.


VV Gen 2007

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