Mi voltai un istante e un vento caldo e avvolgente inebrió tutto ció che da tempo pareva assopito.
Chimica e Natura si erano date appuntamento un giorno qualunque, quando tutto pareva immobile e sordo.
Mi voltai un istante un solo istante... e riconobbi il FUOCO che rende la legna ardente e potente, riconobbi l'ACQUA che disseta l'arida palude morente, riconobbi la TERRA indispensabile per ogni singolo passo, riconobbi l'ARIA necessaria ad ogni singolo respiro.
Mi voltai un istante un solo istante... e riconobbi l'Elemento Primordiale dell'integritá armonica dell'universo, senza nome senza spazio senza tempo, antico nutrimento proibito, la mela divina della danza dell'Essere.
L' ALTALENA DI FIORI (O L'INEVITABILE EBREZZA DELL' ESTRANIAZIONE)
SWING OF FLOWERS (or INEVITABLE INEBRIATION OF ESTRANGEMENT) "Oil, Charcoal, Paper and Flowers on Canvas, May 2010 V.Veil"
Nonostante l'altalena di fiori fosse oramai immobile e impotenteaspettando che la stella maestra la spingesse un giorno con la forza della lucefino ad attraversare il traffico terrestre,lo spirito guardiano non sembrava preoccuparsi molto.Sperava in una riconciliazione con l'universo doveFuoco e Acqua,Terra e Aria, avrebbero bevutodallo stesso antico bicchierela bevanda dorata,oppio dell'Angelo,medicina del Diavolo,nutrimento del Fanciullo. "I was waiting for the miracle to come" *- disse il guardiano non appena giunsisull'altalena universale,protesi inevitabile di una nuvola capricciosa e solitaria -"attendevo da tempofemminilitá, delicatezza e ingenuo stuporeper richiamare alle armi la stella maestrache giaceva nella palude stellata ovattata dall'accecante quotidiano". ... e nel giro di un istante mi ritrovai rapitanella giostra totalizzantedegli elementi.
(PRISON SEX "Oil and Charcoal on Canvas, 2000" V. Veil) Legata, Intrappolata, mi contorco nella gabbia cosí desiderata, paradiso infernale dove piacere e dolore danzan speculari su di un filo sottile.
Inginocchiata, Devota, ho chiuso gli occhi nella tempesta dorata, orchestra primordiale dove suono e rumore si accordano nell'antico unisono dissonante e stordente.
Tormento, Fermento, risucchiata dalla spirale del piacere cado cosi' nel vortice dell' Urlo Universale e brindo alla vita in questa inevitabile e travolgente Danza Mortale.
Parole, solo parole, rimbombanti, inutili, fumose parole. Un assordante frastuono. Tanto che l'unica cosa che mi veniva da dire era: "Silenzio!". Ma forse, pretendevo troppo... voglio dire, l' unica e possibile dimensione silenziosa trascende il nostro stesso corpo, una spiraleindividuale che da un piccolo punto situato all'altezza dello stomaco prosegue languido, sensuale e si espande con braccia materne e diaboliche, vogliose di infinito..."Silence is Sexy" cantava in sottofondo BB, ma nonostante adorassi quel brano, in quel momento anche la musica mi sembrava inopportuna, invadente, "stonata"... Mi alzo in preda al panico, scalpitante corro, fin quando non inciampo davanti una porta, una porta rossa, soffice, di velluto... Attorno: il nulla. Alzo gli occhi e una grande insegna luminosa lampeggiando cerca di dirmi qualcosa, ma non riesco a vedere... Decido di entrare. Un corridoio circolare mi conduce in una sala. Sembra un teatro, c'è un profumo fresco nell'aria, una fragranza quasi stordente, la luce è fioca ma riesco a prender posto facilmante su una della tante poltrone vuote... Il sipario si apre. "Il Club Silencio vi da il benvenuto, chiudete gli occhi" leggo in fondo al palco prima che quell' attimo si congeli. Non so esattamente cosa succeda lì dentro e quanto tempo passi, forse un secondo, minuti, anni, ma so che ci ritorno ogni volta che voglio, quando sono stanca di ascoltare o incapace di parlare utilizzando verbi, pronomi e aggettivi ma solo l'armonia dei blu, la sehnsucht del mi minore o l'incantevole sensualità delle forme. Homage to David Lynch